Ignazio Donati è stato un compositore italiano del primo periodo barocco. Fu uno dei pionieri dello stile del mottetto concertato. Donati nacque a Casalmaggiore (oggi in provincia di Cremona). Poco si sa dei suoi primi anni, ma deve aver avuto un'approfondita formazione musicale precoce, ed è ben documentata la sua successione di incarichi presso varie cattedrali di città italiane: prestò servizio successivamente a Urbino, Pesaro, Fano, Ferrara, Casalmaggiore, Novara, e Lodi, acquisendo infine nel 1629 il prestigioso incarico al Duomo di Milano, che mantenne con una breve interruzione fino alla morte. Donati scrisse "concerti sacri", mottetti, messe e ambientazioni di salmi. La maggior parte della musica di Donati è sacra e il suo stile tende all'allegro, alla luce e al pratico. Scrisse mottetti utilizzando il nuovo stile concertato introdotto dai compositori della scuola veneziana, sebbene non fosse associato a Venezia stesso. La maggior parte della sua musica è da due a cinque voci con accompagnamento strumentale compreso il basso continuo, e alcune delle sue opere, ad esempio un libro di ambientazioni per salmi, esistono in diverse ambientazioni per diversi tipi di esecuzione, con diverse forze strumentali e vocali. Ignazio Donati scrisse i Sacri concentus e lo pubblicò a Venezia nel 1612; qui definì la pratica vocale del “cantar lontano”. In alcune delle sue musiche è andato anche oltre e ha suggerito molteplici idee esecutive: dal cantare solo pochissime parti, all'utilizzo di più ritornelli con raddoppio strumentale, in base alle risorse dell'ensemble che si esibisce e al tipo di effetto richiesto dall'occasione della performance.. Questo tipo di consigli pratici si trovano raramente negli scritti che accompagnano la musica dei compositori della scuola veneziana, che avevano a disposizione grandi ensemble, virtuosistici e ben pagati, ma sarebbero stati essenziali per gli istituti musicali dei piccoli centri di provincia in cui Donati lavorava. Oltre ai mottetti concertati e ad altra musica mista strumentale-vocale, scrisse alcune messe relativamente conservatrici, che però non sono nello stile polifonico di Palestrina ma trovano una via di mezzo tra lo stile antico e la pratica armonica più moderna.