Omnes amici mei riflette l'agonia e il dolore di Gesù ("tutti i miei amici mi hanno abbandonato...") e Gesualdo sfrutta le opportunità offerte dal testo per esprimere sentimenti estremi. Noto per la sua inclinazione eccentrica nella scrittura, Gesualdo evitava forme e formule fisse nella composizione, essendo il responsorio l'unica forma prestabilita di cui si avvaleva. Anche allora, le strutture strette non riuscivano a trattenere la sua scintilla, poiché quest'opera riflette perfettamente il suo stile particolare, pieno di dissonanze impreparate, contrasti materici e dinamici e modulazioni ritmiche.